I dati confermano il già consolidato profilo di sicurezza di benralizumab, che si è dimostrato coerente rispetto ai precedenti Studi di Fase III

 

Almeno il 75% dei pazienti in trattamento con benralizumab con elevata conta eosinofila nel sangue non ha avuto riacutizzazioni per tutto il periodo dello studio in aperto

 

I risultati della nuova analisi integrata che include i dati dello Studio di estensione in aperto di Fase III MELTEMI, hanno dimostrato che benralizumab è ben tollerato e con un profilo di sicurezza a lungo termine fino a 5 anni, coerente con i precedenti Studi di Fase III nei pazienti adulti affetti da asma grave1.

I risultati sono stati presentati al Congresso Internazionale dell’American Thoracic Society (ATS) 2021 che si è tenuto dal 14 al 19 maggio 2021 scorsi.

 

Nel corso degli Studi di estensione BORA e MELTEMI, la percentuale di eventi avversi (AEs) e di eventi avversi gravi (SAEs) è risultata sovrapponibile a quella del gruppo trattato con placebo nei principali Studi di Fase III1. I tassi correlati a infezione grave, ipersensibilità, immunogenicità e insorgenza di patologie tumorali sono stati minimi in tutti i gruppi in trattamento e non si sono osservati decessi durante il periodo di osservazione1. Gli eventi avversi più comuni osservati nei pazienti che hanno ricevuto benralizumab ogni otto settimane durante il periodo di studio in aperto sono stati nasofaringite, asma, cefalea e bronchite. Questi dati confermano il già consolidato profilo di sicurezza di benralizumab.

 

Per quanto riguarda gli endpoint secondari, benralizumab ha confermato l’efficacia nella riduzione del tasso delle riacutizzazioni osservata nel corso dei precedenti studi di Fase III SIROCCO2, CALIMA3, ZONDA4 e BORA5, con un tasso annuale di riacutizzazioni asmatiche (AAER) che è rimasto costantemente basso nel corso dei 5 anni di trattamento1.

 

“I risultati dello studio di Fase III MELTEMI indicano ai clinici che benralizumab presenta un ottimo profilo di efficacia e sicurezza a lungo termine – ha dichiarato Stefano Del Giacco, Professore Associato di Medicina Interna, Allergologo e Immunologo Clinico nell’Università di Cagliari e Presidente eletto dell’EAACI (European Academy of Allergy and Clinical Immunology) – e ci dicono che Benralizumab rappresenta un’opzione di trattamento sicura, in grado di eliminare o ridurre significativamente le riacutizzazioni, con un effetto che si mantiene durante tutto il periodo di trattamento.”

 

“L’asma grave è una patologia fortemente invalidante che molte volte resta a lungo priva di un corretto inquadramento diagnostico – spiega Alberto Papi, Professore Ordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio e Direttore della Clinica di Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Università di Ferrara – Il ritardo diagnostico comporta negative ripercussioni cliniche e l’incremento di costi sociali ed economici tra cui perdita di giornate lavorative, frequenti riacutizzazioni che possono portare ad accessi ospedalieri e ad utilizzo di steroidi orali, notoriamente associato ad effetti collaterali sistemici. I nuovi dati di sicurezza ed efficacia a lungo termine di benralizumab presentatati dallo studio MELTEMI, garantiscono ai clinici e ai pazienti la disponibilità di una soluzione terapeutica che migliora le aspettative di controllo della malattia, nonché la qualità di vita dei pazienti stessi.”

 

Nei pazienti che assumevano corticosteroidi inalatori (ICS) ad alto dosaggio con storia positiva per conta ematica degli eosinofili superiore o uguale a 300 cellule per microlitro e che avevano ricevuto benralizumab ogni otto settimane, l’AAER è diminuita da 3.1 riacutizzazioni/anno prima del trattamento, passando a 0.5 nei trial clinici registrativi, fino ad una ulteriore riduzione a 0.2 riacutizzazioni/anno dal quarto anno dello studio in aperto. Nel medesimo gruppo di trattamento, il 59% dei pazienti non ha manifestato alcuna riacutizzazione durante i quattro anni di studio in aperto (BORA e MELTEMI) e almeno il 75% dei pazienti non ha manifestato alcuna riacutizzazione nel corso di ciascun anno di studio. Nell’ultimo anno della sperimentazione, l’87% dei pazienti non ha manifestato alcuna riacutizzazione1.

 

Benralizumab è attualmente approvato come trattamento di mantenimento aggiuntivo per l’asma grave eosinofilico negli Stati Uniti, in Giappone, in Europa e in altri Paesi6 ed è approvato per l’auto-somministrazione negli Stati Uniti7 e in Europa8.

Benralizumab ha ricevuto la designazione di farmaco orfano da parte della Food and Drug Administration (FDA) per la granulomatosi eosinofila con poliangioite (EGPA, novembre 20189, la sindrome ipereosinofila (HES, febbraio 2019)10 e l’esofagite eosinofila (EoE, agosto 2019)11.

 

 

L’Asma Grave

L’asma colpisce circa 339 milioni di persone in tutto il mondo12,13. Circa il 10% dei pazienti asmatici soffre di asma grave13,14, definito come un asma non controllato nonostante gli alti dosaggi dei farmaci che costituiscono lo standard di cura per il suo controllo, e che spesso richiede l’impiego di OCS a lungo termine13-15.

 

L’asma grave e incontrollato è debilitante e potenzialmente fatale, con i pazienti che presentano frequenti esacerbazioni e significative limitazioni della funzione polmonare e della qualità della vita correlata alla salute13,14,18.

L’asma grave e incontrollato presenta un rischio di mortalità maggiore rispetto all’asma grave e il doppio del rischio di ospedalizzazione correlata a questa patologia9-21.

È inoltre rilevante il peso socio-economico, con i pazienti affetti da asma grave che impattano per il 50% dei costi correlati all’asma22, parte dei quali dovuti agli effetti collaterali legati all’utilizzo di corticosteroidi orali anche a cicli non continuativi.

 

 

Informazioni sullo Studio MELTEMI

MELTEMI è uno Studio multicentrico di Fase III di estensione in aperto che valuta la sicurezza e la tollerabilità di benralizumab somministrato per via sottocutanea in pazienti affetti da asma grave, non controllato, in trattamento con ICS e beta2-agonisti a lunga durata d’azione con o senza uso a lungo termine della terapia con OCS o altri farmaci in add-on.

I pazienti arruolati nello Studio avevano portato a termine uno dei precedenti Studi registrativi di Fase III controllati con placebo (SIROCCO, CALIMA, ZONDA), e successivamente erano stati arruolati nello studio di estensione in doppio cieco BORA, passando poi allo Studio di estensione in aperto MELTEMI.

 

L’analisi integrata dei risultati include pazienti che hanno ricevuto, negli studi precedenti, benralizumab fino a 5 anni dall’inizio del periodo di trattamento. Di questi, 384 (86,1%) hanno completato il periodo di trattamento e il 16% è stato trattato per un tempo maggiore o uguale a 5 anni. La durata media del trattamento è stata pari o superiore a 3 anni in ogni gruppo. Come generalmente osservato negli studi a lungo termine, a causa dei diversi tempi di osservazione dei pazienti, un numero minore di questi ha continuato fino alle fasi successive dello studio rispetto a quelli che hanno completato gli studi precedenti.

 

L’endpoint primario nello Studio MELTEMI è rappresentato dai dati di sicurezza di benralizumab, misurati attraverso i tassi di AEs e SAEs durante il periodo di trattamento1,23. Gli endpoint secondari includevano un sottoinsieme degli endpoint primari e secondari dei precedenti Studi di Fase III: riacutizzazioni asmatiche annuali, ricoveri in ospedale e/o accessi in pronto soccorso, conta eosinofila nel sangue assoluta nel corso del periodo di trattamento e immunogenicità.

 

Informazioni su benralizumab

Benralizumab è un anticorpo monoclonale che si lega direttamente al recettore IL-5α sugli eosinofili e che attiva le cellule NK (natural killer) al fine di indurre una rapida e quasi completa deplezione degli eosinofili tramite apoptosi (morte cellulare programmata)24-25.

 

Benralizumab è attualmente approvato come trattamento di mantenimento aggiuntivo per l’asma grave eosinofilico negli Stati Uniti, in Giappone, in Europa e in altri Paesi6 ed è approvato per l’auto-somministrazione negli Stati Uniti7, in Europa8 e in altri Paesi.

 

Benralizumab è in fase di sviluppo per altre malattie eosinofiliche e per la broncopneumopatia cronica ostruttiva. La US Food and Drug Administration ha concesso a benralizumab la designazione di farmaco orfano per il trattamento della EGPA nel 20189, e di HES ed EoE nel 201910-11.

 

Benralizumab è stato sviluppato da AstraZeneca ed è oggetto di un accordo di licenza con BioWa, Inc., una consociata interamente controllata da Kyowa Kirin Co., Ltd., Giappone.

 

AstraZeneca nell’area Respiratorio & Immunologia

Quella respiratoria e immunologica è una delle tre aree terapeutiche in cui opera AstraZeneca e rappresenta un fattore di crescita fondamentale per l’azienda.

AstraZeneca è leader affermato nel trattamento delle patologie respiratorie tramite i suoi farmaci inalatori e biologici.

Con 50 anni di esperienza nelle malattie respiratorie, l’obiettivo dell’Azienda è quello di trasformare il paradigma di trattamento dell’asma e della BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva) mediante trattamenti biologici precoci, azzerando gli attacchi d’asma che possono essere prevenuti ed eliminando la BPCO come una delle principali cause di morte.

Le ricerche in ambito respiratorio di AstraZeneca sono incentrate sulle nuove conoscenze scientifiche riguardanti meccanismi immunitari, danni ai polmoni e anormali processi di riparazione cellulare nella malattia e nelle disfunzioni neuronali.

 

AstraZeneca sta proseguendo la ricerca scientifica nelle aree delle malattie polmonari croniche e immunologiche mediante lo studio dei percorsi comuni e dei driver alla base di patologie respiratorie e immunologiche.

La crescente presenza dell’Azienda in campo immunologico si focalizza su 5 franchise a medio-lungo termine con la possibilità di trattare più patologie in aree terapeutiche che comprendono la reumatologia (tra cui il lupus eritematoso sistemico), la dermatologia, la gastroenterologia e le malattie sistemiche di origine eosinofilica.

L’obiettivo di AstraZeneca in campo respiratorio e immunologico è quello di modificare l’andamento della patologia e assicurare una duratura regressione della malattia per milioni di pazienti nel mondo

a cura della redazione

Written by giovanni47