Un restauro ancora una volta basato sulla totale e perfetta sinergia tra pubblico e privati per affermare senza dubbi che la bellezza, con tutto ciò che ruota intorno a essa, è parte imprescindibile della nostra quotidianità, un valore su cui basare il nostro presente e il nostro futuro, un valore in cui trova solide fondamenta il nostro Paese.
“Abbiamo scelto un monumento simbolo – spiega l’Assessore ai Lavori Pubblici Marco Brembilla – per raccogliere l’opportunità che Rigoni ha messo a disposizione della nostra città: il centro di piazza Vecchia, il cuore di Città Alta, la fontana del Contarini, sulla quale avevamo già deciso di intervenire per un restauro che potesse riportarla al suo splendore e sulla quale ora iniziamo la sistemazione, grazie al finanziamento di Rigoni.
La fontana si presenta oggi particolarmente danneggiata e ammalorata, con la necessità di una sistemazione, a carico del Comune, anche dell’impianto idraulico e delle tubazioni sotterranee: continuiamo così la nostra opera di valorizzazione di tanti luoghi storici della nostra città, dalla fontana del Delfino ai lavatoi, dalle pavimentazioni ai musei civici e tanto altro ancora.”
“Bergamo si fa bella a pochi mesi dall’appuntamento con la Capitale Italiana della Cultura 2023 – commenta l’Assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti -: la nostra città si farà trovare pronta per l’occasione e siamo al lavoro su tanti fronti per lasciarci alle spalle l’esperienza del Covid e ripartire all’insegna di bellezza e cultura.
In questo caso, un grande aiuto ci viene dai privati come Rigoni, privati il cui ruolo è ed è stato decisivo in questi anni per attivare tante iniziative ed energie in città, con il Comune e l’Amministrazione a fare da regia alle forze che compongono e animano la città. Si tratta, inoltre, del primo degli interventi che pensiamo di mettere in campo in piazza Vecchia, visto che si avvicina l’approvazione del progetto per la ristrutturazione di casa Suardi, che sarà un’altra casa della cultura della nostra città.”
“Sono molto contento che la sesta tappa de “La Natura nel cuore di”, il tour a favore della valorizzazione dei beni culturali del nostro Paese, iniziato da Rigoni di Asiago nel 2015 a Milano, arrivi a Bergamo, grazie alle oltre 400.000 persone che hanno partecipato alla votazione on line. – dichiara Andrea Rigoni, Presidente e Amministratore Delegato di Rigoni di Asiago – Quest’anno ci prendiamo cura della Fontana Contarini, un’opera donata dalla famiglia veneziana per rendere ancor più bella Piazza Vecchia, il cuore antico di questa splendida città, che ha appena vissuto la spaventosa esperienza della pandemia, uscendone a testa alta e con grandissima dignità. Da imprenditore abituato a guardare avanti, sono contento perché il restauro permetterà alla fontana di presentarsi con nuova luce e bellezza all’appuntamento in cui Bergamo, insieme a Brescia, saranno nel 2023 le capitali della cultura italiana e potrà accogliere con rinnovato vigore tutti gli ospiti, italiani e stranieri, e mostrarsi per quello che in realtà è, ovvero una città operosa e industriale, dal vastissimo e unico patrimonio storico-artistico. Il mio sentito ringraziamento va agli amici consumatori che hanno partecipato alla votazione, dimostrando grande attenzione per il nostro progetto e all’entusiasmo di tutti i cittadini bergamaschi, ad iniziare dal Sindaco e dai componenti dell’Amministrazione, che hanno organizzato una poderosa e vincente campagna social”.
“Iniziare la sesta tappa di questo percorso che abbiamo intrapreso con Rigoni di Asiago – dichiara Enrico Bressan, Presidente di Fondaco Italia – ha per noi un significato davvero unico. In un momento storico così fuori dall’ordinario vedere un imprenditore che non smette di credere nell’importanza del patrimonio artistico del nostro Paese e nel recupero dei suoi luoghi simbolo, è la testimonianza della vera accezione di ciò che amo definire “l’economia della Bellezza” e di quanto questa possa significare per un’Azienda e per tutto quel magnifico universo che le ruota intorno.
Desidero ringraziare il Comune di Bergamo per la puntuale disponibilità e collaborazione e Rigoni di Asiago per aver rinnovato, ancora una volta, la fiducia nel nostro operato”.
I lavori verranno eseguiti da Lares Restauri ed avranno inizio a fine settembre.
Sarà possibile seguire in diretta i lavori di restauro sul sito www.skylinewebcams.com.
Cenni storici
Un ottagono in bianco marmo di Zandobbio troneggia al centro di Piazza Vecchia, la più famosa e frequentata piazza della Città Alta. Attorno alla vasca sono disposte statue di sfingi, serpenti e leoni, a guardia della fontana.
Il monumento, donato a Bergamo dal Podestà Alvise Contarini nel 1780, non è sempre stato lì dov’è ora: per circa 30 anni fu smontato per far posto a una statua di Garibaldi, spostata poi in città bassa all’inizio del 1900.
Una piccola curiosità: ora la Fontana Contarini ha principalmente una funzione estetica, ma appena costruita serviva da riserva d’acqua per uso domestico e per combattere la siccità.
La fontana Contarini, commissionata da Alvise Contarini, podestà della Repubblica di Venezia, fu realizzata da autore ignoto nel 1780 e donata alla cittadinanza sia per abbellire la Piazza Vecchia, sia per fornire approvvigionamento idrico alla popolazione in caso di siccità.
L’opera scultorea è posta quindi in Città Alta, la zona circoscritta dalle mura venete, tra il Palazzo della Ragione ed il Palazzo Nuovo. Nel corso del 1858 la fontana fu oggetto di un rifacimento quasi completo, che ne modificò parzialmente le caratteristiche. Nel 1885 il manufatto fu smontato per far posto al monumento a Giuseppe Garibaldi, fino all’inizio del XX secolo, quando fu rimontato nell’originaria posizione, mentre il monumento all’eroe risorgimentale fu collocato in Città Bassa.
Il manufatto è composto da una base ottagonale, su cui poggia la vasca, dal cui centro sgorga l’acqua. Il nucleo centrale è circondato da statue ornamentali disposte in modo alternato: due piccole sfingi contrapposte tra loro custodiscono vasche piccine che raccolgono l’acqua. A fianco di ognuna di esse si trovano due colonnine, sulle quali sono scolpiti elementi zoomorfi come serpenti. Sui restanti lati sono poste quattro sculture raffiguranti il leone, simbolo della Serenissima, che a quel tempo imponeva la sua autorità sulla città.
Il restauro (sintesi delle fasi)
L’intervento riguarderà il restauro degli elementi lapidei e metallici della fontana. A tale proposito si prevede di intervenire sulle cause del degrado (che incidono sia sulla conservazione del monumento ma anche sulla sua fruibilità), rimuovendo gli effetti che queste cause hanno prodotto.
In particolare, la rimozione dello strato di calcare all’interno del bacile permetterà di verificare lo stato conservativo del marmo e di intervenire eventualmente a livello statico. Verranno poi consolidate tutte le parti distaccate e stuccate le innumerevoli fessurazioni per bloccare il processo di degrado.
Alla fine verrà steso un velo protettivo per proteggere la fontana dalle condizioni climatiche.
a cura della redazione