Tre giornate di formazione, 3 seminari su tematiche di stretta attualità – Antimicrobial stewardship e rapporto tra farmacista ospedaliero e clinico nell’esperienza inglese; strumenti di incentivo allo sviluppo di nuovi antibiotici; il rinnovo del Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza – e 19 progetti sul campo riferiti a 4 aree tematiche di interesse, con 2 progetti vincitori.
Sono i numeri della prima edizione del Programma di STewardship e Antibiotico-Resistenza (STAR), nato dalla collaborazione tra la Società Italiana di Terapia Antinfettiva (SITA), SDA Bocconi ed interamente finanziato con il contributo non condizionante di Shionogi Italia.
Il programma concluso oggi, che ha coinvolto 30 farmacisti ospedalieri provenienti da tutta Italia, è stato realizzato con lo scopo di rafforzare le competenze della figura del farmacista ospedaliero così che possa fornire un contributo sempre più attivo nei team di stewardship. Tra i temi principali del corso si ricordano la definizione di un’appropriata gestione delle infezioni antimicrobiche correlate all’assistenza, l’azione tempestiva e l’appropriatezza terapeutica verso i pazienti critici con limitate opzioni di trattamento, l’allineamento tra i professionisti sanitari coinvolti in tutto il processo di cura, la partecipazione attiva ai sistemi di programmazione e controllo aziendali, riferiti alla gestione delle infezioni ospedaliere e una corretta valutazione dell’impatto economico delle terapie antibiotiche.
“Siamo molto soddisfatti della partecipazione, dell’interesse e della qualità delle conoscenze e dei progetti prodotti da tutti i farmacisti che hanno preso parte al Programma.
Dato il ruolo fondamentale rivestito da questi professionisti nel supporto alle decisioni cliniche di cura, assistenza e nella stewardship antimicrobica, abbiamo incentrato il corso su aspetti pratici e concreti che impattano il paziente, i team, le aziende sanitarie e il sistema sanitario e, a giudicare dalla risposta ottenuta, possiamo dire di aver fatto la scelta giusta” – commenta Claudio Jommi, Professor of Practice di Health Policy, presso la Divisione Government, Health e Not for Profit della SDA Bocconi School of Management.
“Come SDA Bocconi siamo orgogliosi di aver contribuito alla realizzazione della I edizione del Programma STAR. Iniziative come queste sono fondamentali per promuovere la stewardship antimicrobica e accrescere le competenze degli operatori sanitari nell’ambito dell’infettivologia e dell’HTA applicata all’antibiotico-terapia”.
I trenta farmacisti partecipanti hanno sviluppato Progetti sul Campo (Field Project) focalizzati su quattro principali aree di interesse – sviluppo e gestione di linee guida, attività di formazione, revisione dei regimi individuali per l’ottimizzazione delle terapie e attività di monitoraggio – con l’obiettivo di contribuire concretamente a fornire nuove idee e soluzioni operative in funzione della propria esperienza professionale.
Tra questi sono stati selezionati due progetti, valutati dal Coordinamento Scientifico del Programma STAR in base a tre criteri: grado di raggiungimento degli obiettivi, struttura della presentazione, equilibrio tra parte descrittiva dell’“as is” e parte innovativa.
Il primo progetto (‘Valutazione delle risorse umane necessarie per implementare un programma efficace di Antimicrobial Stewardship (AS): confronto con i dati di letteratura e con un’esperienza di AS’), sviluppato dall’IRCCS ISMETT di Palermo, si è focalizzato su un tema di grande rilevanza, ovvero l’investimento necessario, in termini di personale dedicato, per poter attivare e mantenere un programma di AS nelle aziende sanitarie.
Raggiungimento degli obiettivi, rigore nel metodo e trasferibilità ad altri contesti sono stati i fattori vincenti del progetto. Il secondo progetto, realizzato presso l’Azienda Ospedaliera di Cosenza, ha avuto per oggetto la ‘Valutazione e analisi percettiva dell’attività del Farmacista nell’AS’.
Attraverso un questionario somministrato online, 57 clinici interessati alla gestione di infezioni hanno espresso la loro percezione sul ruolo del farmacista nell’AS: fiducia nel supporto del farmacista nelle scelte terapeutiche a condizione che dimostri di avere un background adeguato sull’AS ed importanza del farmacista nel fornire dati comparativi di esito e costo sono le principali indicazioni emerse nella survey.
“Il farmacista ospedaliero è una delle figure che vive in prima persona la sfida che il Servizio Sanitario Nazionale sta affrontando rispetto all’antibiotico-resistenza ed è necessario che questi professionisti siano parte attiva dei team di stewardship e contribuiscano, nell’ambito del proprio ruolo, alla definizione e al governo appropriato e mirato della terapia antibiotica, contrastando il rischio di resistenze dei cosiddetti ‘super batteri’ alle molecole oggi utilizzate” – commenta Matteo Bassetti, Professore Ordinario di Malattie Infettive dell’Università di Genova e Presidente SITA.
“L’attività di formazione è inoltre fondamentale per aggiornare i farmacisti sulle nuove terapie antibiotiche per il contrasto all’AMR, risorse preziosissime per i pazienti e per il SSN, che dobbiamo saper posizionare al meglio in terapia, allineando tutto il team coinvolto e in particolare infettivologi e microbiologi ospedalieri, insieme ai farmacisti”.
In Italia, ogni anno, le infezioni causate da batteri antibiotico-resistenti costano la vita a oltre 10mila persone e questa problematica risulta in continua crescita. Per questo motivo la necessità di rafforzare tutto il sistema di gestione, controllo e monitoraggio all’interno delle strutture ospedaliere è ogni giorno più urgente sia a livello globale, ma soprattutto nel nostro Paese.
“La presenza in reparto di un farmacista correttamente preparato e pronto ad affrontare le diverse situazioni cliniche legate a infezioni e resistenze batteriche nella quotidiana pratica ospedaliera rappresenta un grande vantaggio per il SSN sia dal punto di vista organizzativo che economico ma, soprattutto, per la salute dei pazienti” – spiega Francesco Cattel, Direttore della S.C. Farmacia Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino e membro SIHTA. “Il Programma STAR è nato con l’obiettivo di dare una formazione più completa e approfondita a questi professionisti e siamo certi che da questa esperienza escano farmacisti più consapevoli e in grado di interagire con tutti gli specialisti coinvolti nella stewardship antimicrobica come promotori di una migliore gestione delle terapie e degli antibiotici nelle strutture assistenziali”.
a cura della redazione