Ashley Madison, piattaforma leader internazionale[1] per chi è alla ricerca di incontri extraconiugali, riunisce una community di utenti che la pensano allo stesso modo in merito al matrimonio: per la maggior parte non è la favola che avevano sognato. Questo li spinge a cercare relazioni riservate e discrete per soddisfare i propri desideri laddove i partner non sono in grado, proprio con l’intento di preservare il matrimonio.
Ma cosa succede prima di arrivare a tale decisione? Ashley Madison ha scoperto[2] che, quando si parla di questioni matrimoniali, la fuga non è sempre il primo step. Infatti l’infedeltà è per lo più l’ultima spiaggia per i traditori, che prima hanno tentato di risolvere il problema, o con le proprie forze oppure con un aiuto professionale.
Quando il gioco si fa duro, i duri non cominciano a giocare
“È importante capire che i nostri utenti non si rivolgono a noi subito dopo la fine della cosiddetta fase «luna di miele» o dopo il primo periodo di «siccità» – afferma Christoph Kraemer, Managing Director di Ashley Madison – “La decisione di iscriversi alla nostra piattaforma è spesso una scelta pragmatica, maturata in seguito a lunghe riflessioni”.
Allora quali tappe percorre chi non è soddisfatto della propria relazione primaria per provare a recuperare l’equilibrio di coppia? Un terzo degli utenti (il 31%) sembra adottare un approccio proattivo, con un ruolo preponderante nella risoluzione dei problemi senza un vero e proprio coinvolgimento dei partner; più della metà (il 52%) rivela di parlare con l’altra persona a cuore aperto, faccia a faccia. Un altro 65% si confida con qualcuno con cui poter essere completamente sincero e a cui chiedere consigli o aiuto.
Gli iscritti sposati sono habitué di terapie
La terapia di coppia è un piano d’azione che sceglierebbe più di un terzo degli iscritti (38%) e quasi la metà che attualmente la segue (47%) dice di praticarla su base settimanale. Tra coloro che hanno deciso di rivolgersi agli specialisti assieme al partner, il 27% partecipa a una terapia focalizzata sull’approccio relazionale, il 21% a una terapia centrata sulla soluzione e il restante 20% si focalizza sull’emozione, tra i vari modelli di terapia di coppia. Qual è l’obiettivo sperato maggiormente? Il mantenimento del legame matrimoniale è in cima alla lista per il 43% delle persone.
Che traguardo si spera di raggiungere con la terapia di coppia insieme al proprio partner primario?
Una migliore connessione emotiva
50%
Evitare la separazione/il divorzio
43%
Una vita sessuale migliore
24%
Capacità genitoriali superiori
12%
Fiducia nella gestione finanziaria
6%
“Fino a qualche anno fa le coppie in crisi arrivavano in terapia per fare l’ultimo tentativo prima della separazione – commenta la psicologa Marinella Cozzolino, Presidente dell’Associazione Italiana di Sessuologia – Si presentavano dopo mesi, a volte anni di litigi, difficoltà emotive e soprattutto, difficoltà sessuali e totale assenza di desiderio. Oggi le coppie si rivolgono al terapeuta molto prima, appena si presentano difficoltà di comunicazione e lo scopo della terapia, posso confermarlo, è di mantenere il matrimonio”.
Se da un lato gli utenti di Ashley Madison hanno dimostrato un’apertura verso la terapia di coppia e sapevano quali traguardi raggiungere, la maggioranza (il 69%) non crede che abbia aiutato molto nelle proprie relazioni primarie.
I dati dimostrano che, nonostante i difetti, gli iscritti sposati sono interessati a preservare le relazioni primarie, evidenziando la volontà di esplorare il proprio ruolo nel processo di armonizzazione dell’atmosfera casalinga. Tuttavia, è la creazione di connessioni con partner esterni che potrebbe dare una mano alle coppie nelle lacune presenti in altri metodi.
Alcune coppie sono mal abbinate se si tratta di desiderio sessuale, o dei propri interessi nella varietà ed avventura. “È raro che le coppie si trovino contemporaneamente sulla stessa lunghezza d’onda.
La terapia di coppia può aiutarli a comunicare quello che cercano nel matrimonio, e la terapia individuale può contribuire allo sviluppo personale. Quando esistono disaccordi in un matrimonio, fondamentalmente agli opposti, un partner può mollare e fare ciò che vuole. Interrompere un matrimonio può essere doloroso e debilitante per alcuni. Chi può dire che una relazione sia meglio o peggio?” – conclude la psicologa Cozzolino.
a cura della redazione