Ieri sera all’Arena di Monza il convegno “The Unicorn Revenge? – 2030: 1 milione di giovani nelle startup italiane” organizzato dal Movimento Giovani UCID con oltre 300 giovani presenti
Il settore delle startup tecnologiche è il di gran lunga il motore di creazione di posti di lavoro in più rapida crescita e il più resiliente: nel 2020, anno della crisi pandemica, il 70% delle startup e delle imprese innovative italiane ha aumentato il proprio organico e in un caso su cinque il personale è raddoppiato rispetto al 2019.
Parte dall’Arena di Monza l’impegno e l’appello del Movimento Giovani UCID a istituzioni, enti locali, investitori e incubatori per l’occupazione del futuro: “The Unicorn Revenge? – 2030: 1 milione di giovani nelle startup italiane” il titolo dell’incontro tenutosi ieri sera, a cui hanno partecipato molti giovani di Assolombarda, iscritti di UCID, studenti universitari e startuppers oltre a una qualificata platea di venture capitalist, investment bankers e family office.
Punto di partenza – e fattore di ottimismo in uno scenario italiano che vede l’impiego giovanile sempre più a rischio – il dato europeo ed italiano sulla capacità delle startup tecnologiche di essere di gran lunga il motore di creazione di posti di lavoro in più rapida crescita e il più resiliente: nel 2020, anno della crisi pandemica, il 70% delle startup e delle imprese innovative italiane ha aumentato il proprio organico, e in un caso su cinque il personale è addirittura raddoppiato rispetto al 2019.
Se a questo dato si aggiunge l’evidenza per cui la metà dei nuovi posti di lavoro generati nei paesi OECD è generato da startup (a fronte del 20% di occupati complessivi), e che il numero di persone impiegate nelle startup tecnologiche è aumentato del 43% negli ultimi 4 anni, è facile vedere nell’industria dell’innovazione e nelle PMI tecnologiche da 15-20 addetti il miglior employer del futuro: secondo il rapporto European Startups, le persone impiegate nelle startup tecnologiche europee saranno 3,2 milioni entro il 2025, a fronte degli attuali 2 milioni, con una crescita del 10%
anno su anno.
Ma non è tutto oro quello che luccica. Non solo gli “unicorni” italiani sono molto più rari di quelli degli altri Paesi (solo 2 Exit superiore 1 miliardo rispetto alle 110 del Regno Unito o alle 47 della Germania), ma anche il valore dell’ecosistema startup in Italia (20 miliardi di Euro) si trova al
punto in cui era la Spagna 4-5 anni fa o la Francia 7 anni fa, con un gap aggravato da una carenza di finanziamento e di finanziatori: i dati mostrano che le startup europee hanno bisogno di tre volte il capitale raccolto negli ultimi anni dai VC locali.
Da qui l’idea e la volontà di UCID di unire, in un’unica serata e davanti a un pubblico vasto e qualificato non solo startuppers, associazioni e istituzioni, ma anche finanziatori che possano spiegare i fattori di successo di una startup o dare la scintilla a un percorso virtuoso dal punto di vista della creazione di nuove iniziative, del potenziamento di altre e della generazione di posti di lavoro.
Molti gli interventi, a partire dai saluti istituzionali di Gian Luca Galletti (Presidente UCID) che ha evidenziato l’importanza dell’appuntamento e l’importanza di un patto generazionale e di uno sforzo collettivo e sinergico per la tutela delle imprese, dei lavoratori e dell’impiego giovanile nei
prossimi anni, seguiti dall’intervento dell’Assessore per l’Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione di Regione Lombardia, Fabrizio Sala, che ha evidenziato il ruolo chiave che il PNRR avrà per il futuro dell’economia e nel trasformare letteralmente le invenzioni in
innovazioni.
Dopo gli interventi del Sindaco di Monza Dario Allevi, che ha parlato del forte legame tra capitale umano, territorio, istituzioni e imprese e del Sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, che ha ricordato la sua esperienza personale da startupper e dall’importanza fiducia e dell’accesso al credito, parola ai
protagonisti dell’industry delle startup, del venture capital e degli incubatori di impresa, in una successione di interventi introdotti e moderati da Carlo Alberto Carnevale Maffé di SDA Bocconi.
Tra i temi trattati, dopo la sfida lanciata da Fausto Boni di 360 Capital Partners “la domanda per me non è se ma quanti saranno gli unicorni che creerete voi giovani partecipanti di stasera” e l’auspicio di Lorenzo Maternini di Talent Garden sulle startup tecnologiche milionarie, che sono
chiamate a “introdurre nel sistema nuovi punti di riferimento che con il loro indotto e con i professionisti che vi lavorano all’interno possano essere un volano per nuove imprese e per un nuovo sistema di post industriale italiano ed europeo”, la raccomandazione sull’”importanza di ‘accettare la competitività, apprezzando il valore del fallimento su uno scacchiere globale e in un ambito che nelle loro imprese non può prescindere dall’inclusività” evidenziata da Lucio Rovati di Rottapharm Biotech e il valore – secondo Paolo Gualdani di Milano Investment Partners – della
“creazione di un ecosistema del Venture Capital attraverso la promozione di un modello virtuoso e interconnesso di sviluppo per le aziende, che consenta ai giovani meritevoli di realizzare i loro sogni imprenditoriali con concrete possibilità di successo, facendosi forza propulsiva per la crescita del Paese”.
Il tutto senza dimenticare la necessaria e imprescindibile attenzione alla sostenibilità e alle sfide globali che il mondo sarà chiamato ad affrontare nei prossimi anni e dove, secondo Claudia Pingue di CDP Venture Capital SGR, “le startup sono risposte imprenditoriali e il canale più efficace ed
efficiente per riscrivere il nostro futuro”.
Indicazioni per il sistema e per gli investitori da Marco Gay di Digital Magics, per cui “è il momento di accelerare con coraggio gli investimenti in capitale di rischio favorendo la nascita e lo scaleup di talenti e di team che con le loro competenze possono fare la differenza” e da Luigi Capello di
LVenture Group – Luiss Enlabs per cui “l’Italia deve sviluppare una pipeline di formazione tecnica e imprenditoriale che, assieme ai capitali, supporti i giovani talenti nel lanciare startup in grado di essere leader di mercato”.
L’importanza del tema trattato nell’incontro di ieri sera è stato poi ricordato dagli interventi di Enrico Deluchi di Polihub, che ha evidenziato la volontà di “offrire ai giovani alcune indicazioni utili a far luce su una strada tanto eccitante, quanto misteriosa, come quella del fare la propria impresa, la propria startup” e di Corrado Passera di Illimity che ha sottolineato “vedere riuniti così tanti giovani con nuove idee imprenditoriali e gli investitori che li possono aiutare, mi porta a guardare con fiducia al futuro.
Credo molto nel mondo delle startup, motore di innovazione e di crescita, tanto che da Ministro dello Sviluppo Economico ho varato la legge che ha facilitato la nascita di circa 15.000 nuove imprese e poi sono diventato io stesso startupper”.
Per Riccardo Donadon di H-Farm è “fondamentale far entrare l’università dentro l’impresa e viceversa per creare startup migliori” mentre Massimiliano Magrini di United Ventures ha evidenziato come il ruolo del Venture Capital sia quello di “rimuovere ostacoli al successo delle
startup, sia in termini di carenza di risorse che di capitali”.
Andrea Di Camillo di P101 SGR ha insistito sull’importanza di “legittimare e considerare le startup come vere e proprie imprese e non come soggetti o casi a sé stante”, mentre Lisa di Sevo di Prana Ventures – Shetech ha ricordato che “il sistema europeo deve fronteggiare sfide e complessità
normative e burocratiche che le startup e le imprese innovative americane non devono affrontare”.
Al termine della serata e dei panel di discussione, i giovani presenti all’evento hanno avuto la possibilità di incontrare in una serie di meeting ristretti i discussant e i relatori per rivolgere loro domande e approfondire i temi trattati durante l’incontro.
A proposito del Movimento Giovani di UCID
Il Movimento Giovani di UCID rappresenta imprenditori, dirigenti e professionisti cristiani under 40, ed è parte dell’associazione Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti, nata a Milano nel 1947.
Il Gruppo Giovani sostiene la crescita umana e professionale di una comunità di persone che rispetti la dignità di ogni uomo, con particolare attenzione ai soggetti più deboli, con l’obiettivo di offrire principi e orientamenti fondamentali e di speranza per l’esercizio di ogni attività economica e sociale.
Nella consapevolezza delle responsabilità personali e sociali che competono a quanti indirizzano la vita economica nelle imprese e nelle professioni, l’Associazione valorizza il ruolo di imprenditori, dirigenti e professionisti sia all’interno delle aziende sia nei confronti delle pubbliche istituzioni, con particolare attenzione ai temi della sostenibilità, dell’inclusione, del welfare, delle diversità, della leadership responsabile e della
coesione sociale.
L’Associazione si impegna ad attivare processi di cambiamento volti al bene comune, con l’obiettivo di favorire il ‘fare impresa’ dei giovani, per consentire ad ognuno di declinare con efficacia le proprie ambizioni e peculiarità.
a cura della redazione