In occasione della presentazione della Guida “I Ristoranti e i Vini d’Italia” Masottina ha riconosciuto i valori della grande cucina sposando il premio dell’innovazione che riassume l’estro e la creatività del saper fare italiano. In linea con questa filosofia, che celebra il gusto e le eccellenze, la storica cantina di Conegliano si è fatta promotrice del prestigioso premio perché in linea con il valore fondante della cultura enologica di Masottina, volta alla continua ricerca e sperimentazione.

Proprio come la cucina del giovane procidano Marco Ambrosino, chef del ristorante 28 POSTI di Milano, che si è aggiudicato il riconoscimento.

“Masottina è stata tra le prime aziende a credere nel concetto di Rive – spiega così Roberta Surini, Responsabile Marketing e Comunicazione Masottina – vinificando separatamente non solo un terroir unico come le Rive di Ogliano, ma andando oltre e creando dei single vineyards, gli R.D.O. Oggi siamo tra i primi a promuovere il concetto di vecchie annate di Prosecco e di riserve pensate fin dalla loro nascita all’abbinamento con l’alta gastronomia”.

“Il concetto di innovazione parte dal lavoro di campagna con i vigneti Certificati SQNPI perché è qui che si intrecciano la ricerca e la sperimentazione con il valore della sostenibilità”, aggiunge Adriano Dal Bianco, Presidente ed Enologo di Masottina.

Per questa edizione, il 10 maggio 2022 al Teatro del Maggio Fiorentino, Roberta Surini, Responsabile Marketing e Comunicazione, ha consegnato al giovane chef Marco Ambrosino un Magnum di ViaVenti ExtraBrut – realizzato in soli due esemplari dedicati al ristorante 28 POSTI -, composto per il 15% da Chardonnay e per l’85% da Glera, coltivati nella tenuta storica della Famiglia Dal Bianco.

Questo elegante Vino Prosecco in formato magnum esprime un’eccezionale freschezza e una grande finezza.

Un prodotto che nasce con l’intento di dimostrare che anche un prosecco DOC Treviso può essere il risultato della manualità e dell’attenzione al dettaglio, proprio come le selezioni più ricercate dell’azienda.

La scelta di Masottina per il premio dedicato all’innovazione è ricaduta su Marco Ambrosino per la sua cucina contemporanea, che utilizza solo prodotti di stagione, orientata verso valori etici, attenta alla qualità degli alimenti, al rispetto dell’ambiente e all’equità dei processi di produzione.

“Siamo molto felici – dichiara Ambrosino – di ricevere questo premio che celebra il nostro lavoro. Innovare, per noi,
significa portare avanti quella grande opera di ingegno che da sempre ha caratterizzato i popoli del Mediterraneo, alle
prese con le tante variabili di un bacino così diverso e, proprio per questo, unico e stupendo. La nostra è una cucina
‘strategica’ che si slega dalle mode della quotidianità, attinge dai processi antropologici e cerca di definire il cibo che verrà.
Questo riconoscimento ci dà un’ulteriore spinta e sostegno”.

MASOTTINA

La storia di Masottina fonda le sue radici nei 5 ettari di vigna acquisiti nel 1946 da Epifanio Dal Bianco. Grazie a un
restauro della casa colonica che domina il vigneto, viene riportata alla luce un’antica scritta: Casa Masottina. Da qui il nome dello storico marchio controllato della famiglia Dal Bianco da tre generazioni.

Oggi i vini di Masottina sono il risultato dei quasi trecento ettari di vigneti, che si estendono nelle colline della Conegliano Valdobbiadene, patrimonio Unesco.

Un parco vitato, costruito nel tempo, fatto di vigne sapientemente scelte e coltivate dalla famiglia, secondo le regole SQNPI o biologiche.

È però nelle colline di Ogliano che Masottina esprime il meglio della propria filosofia produttiva e qualitativa,
grazie ai cru espressione di un terroir unico – R.D.O. Ponente e R.D.O. Levante – che, grazie a Wine Spectator, ha
portato le Rive di Ogliano per la prima volta nella famosa TOP 100 dei vini più importanti del mondo.

MARCO AMBROSINO – 28 POSTI

Marco Ambrosino, giovane chef di Procida, propone nel suo bistrot milanese ai Navigli una cucina contemporanea, che
utilizza solo prodotti di stagione, orientata verso valori etici, attenta alla qualità degli alimenti, al rispetto dell’ambiente e all’equità dei processi di produzione.

Le sue precedenti esperienze (tra cui si segnalano quella al Melograno di Ischia con la chef Libera Iovine e quella al Noma di Copenaghen) gli hanno permesso di creare un equilibrato connubio tra la cucina tradizionale campana e quella sperimentale e d’avanguardia.

È docente di cucina presso la Food Genius Academy di Milano e collabora con il Corso Superiore di Cucina Italiana di
ALMA Scuola Internazionale di Cucina Italiana.

Nel 2019 ha fondato l’Associazione Collettivo Mediterraneo che si propone di raccontare e promuovere la multiculturalità, la biodiversità e le esperienze delle tradizioni gastronomiche del bacino mediterraneo.

a cura della redazione

Written by giovanni47