I risultati dello Studio di Fase III DELIVER hanno mostrato come dapagliflozin abbia raggiunto una riduzione statisticamente e clinicamente significativa dell’endpoint composito primario determinato da morte cardiovascolare (CV) o peggioramento dello scompenso cardiaco (HF). Lo studio è stato condotto su pazienti affetti da scompenso cardiaco con frazione di eiezione lievemente ridotta o preservata, definita come frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF) superiore al 40%.

 

Lo scompenso cardiaco è una patologia cronica, che peggiora nel tempo1. Colpisce circa 64 milioni di persone in tutto il mondo2 ed è associata a morbidità e mortalità significative3. Ci sono diverse categorie di scompenso cardiaco che vengono distinte in base alla frazione di eiezione del ventricolo sinistro (LVEF), cioè la misurazione della percentuale del sangue che fuoriesce dal cuore ogni volta che si contrae.

Tra queste ritroviamo: HF con ridotta frazione di eiezione (HFrEF) (LVEF minore o uguale al 40%), HF con frazione di eiezione lievemente ridotta (HFmrEF) (LVEF 41-49%) ed HF con frazione di eiezione preservata (HFpEF) (LVEF maggiore o uguale al 50%)4. Circa la metà di tutti i pazienti affetti da scompenso cardiaco presentano una frazione di eiezione lievemente ridotta o preservata per le quali sono disponibili limitate opzioni terapeutiche4,5.

 

Il Prof. Michele Senni, Direttore della Cardiologia 1 e del Dipartimento Cardiovascolare dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e Professore di Cardiologia presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca, ha dichiarato: “E’ una splendida notizia che lo studio DELIVER abbia raggiunto l’endpoint primario di mortalità cardiovascolare, ospedalizzazione o visita urgente per scompenso cardiaco in questa popolazione di pazienti, che ad oggi rappresenta il più importante bisogno clinico insoddisfatto nell’ambito della medicina cardiovascolare con poche opzioni di trattamento.

DELIVER è lo studio più ampio mai condotto fino ad oggi sullo scompenso cardiaco con frazione di eiezione lievemente ridotta o preservata.

I risultati di questo studio estendono i benefici di dapagliflozin all’intero spettro di pazienti con scompenso cardiaco sottolineando l’ampiezza di efficacia della molecola e il suo potenziale impatto complessivo nella pratica clinica”.

 

Lo Studio di Fase III DELIVER ha confermato il già noto profilo di sicurezza e tollerabilità di dapagliflozin. I risultati completi dello Studio di Fase III DELIVER saranno presentati prossimamente nel corso di un congresso scientifico internazionale e, nei prossimi mesi, è prevista una discussione con le autorità competenti a livello globale in merito alla regolamentazione del farmaco per questa indicazione.

 

a cura della redazione

Written by giovanni47