Le aziende aderenti si impegnano a evolvere progressivamente il proprio modello di business e il modello operativo verso un’economia a zero emissioni di gas climalteranti, obiettivo che viene integrato all’interno dello statuto societario in modo che diventi una vera e propria finalità dell’impresa – oltre a quella di generare utili – protetta nel tempo – anche in caso di aumenti di capitale e cambi di management, di passaggi generazionali o di quotazione in borsa.
CO2alizione Italia ha l’obiettivo di diffondere questa pratica affinché venga adottata da un numero più ampio possibile di aziende, così da contribuire al raggiungimento del target di neutralità climatica fissato dall’Unione Europea al 2050, contrastare il riscaldamento globale e concorrere al raggiungimento degli obiettivi dell’accordo di Parigi sul Clima.
Con la recente integrazione della tutela dell’ambiente in Costituzione, l’Italia ha formalizzato il suo impegno a contribuire a questo obiettivo vitale e può, a sua volta, assumere una posizione di leadership stimolando gli altri Paesi europei e il mondo intero ad apportare il proprio contributo.
Oltre all’indirizzo e alle linee guida delle istituzioni, l’inserimento della neutralità climatica tra le finalità statutarie rappresenta la volontà formale del settore privato al raggiungimento dell’obiettivo di protezione del clima, in linea con gli obiettivi europei di neutralità climatica e quelli nazionali di transizione ecologica.
“In assenza di leggi e piani regolatori coraggiosi – afferma Paolo Di Cesare, co-founder di NATIVA, fra i promotori di CO2alizione – è essenziale adottare strumenti innovativi capaci di liberare le energie creative dei singoli e dare vita a processi collaborativi mai sperimentati prima.
Per questo è necessaria una condizione abilitante in grado di rendere permanente e istituzionalizzare, come parte integrante della governance aziendale, l’azione delle imprese verso il raggiungimento della finalità di neutralità climatica, affiancandola alla finalità di profitto.
È giunto al termine il tempo delle promesse generiche. Comincia il tempo dell’impegno elevato a finalità stessa dell’impresa”.
Come sottolineato dal Sesto Rapporto di valutazione dell’IPCC, le concentrazioni atmosferiche di CO 2 e degli altri principali gas serra sono causa di un’alterazione climatica potenzialmente irreversibile per il pianeta e per la nostra specie.
L’attività umana è la causa principale di questi stravolgimenti, e gli esperti segnalano l’urgenza di agire in maniera sinergica tra tutte le parti sociali come elemento determinante per limitare gli effetti dei cambiamenti climatici.
Ne conseguirà, nei prossimi decenni, un’evoluzione radicale delle nostre abitudini e uno shift netto dagli attuali modelli di produzione e consumo verso un modello che elimini il contributo alla crisi climatica, che per essere attuato richiede – in primis – un’assunzione di responsabilità da parte delle aziende e l’impegno a rendicontare annualmente, con trasparenza, le azioni e le politiche messe in atto per la protezione del clima “Innovare al fine di eliminare il proprio contributo alla crisi climatica è un imperativo per qualsiasi impresa e per tutte le attività umane.
Queste prime 60 aziende hanno scelto di innovare la propria governance in maniera innovativa e confidiamo che la leadership che esprimono dia inizio alla diffusione di questa pratica su scala nazionale, continentale e planetaria. ” –
commenta Eric Ezechieli, co-founder di NATIVA.
L’amministratore di Perlage il Dr. Ivo Nardi racconta: “A 10 anni dal primo studio dell’impronta carbonica aziendale, abbiamo deciso di aderire a Co2alizione per l’Italia con l’obiettivo di affrontare i cambiamenti climatici che hanno un alto impatto sull’agricoltura e conseguenze sulle generazioni future.
L’integrazione di tale mission nello statuto richiederà l’impegno di tutti i collaboratori nell’ottimizzare i consumi energetici ma anche dei partner di filiera, che saranno coinvolti nella riduzione delle emissioni.
Anche la comunità diventerà veicolo di buone pratiche di riduzione della propria impronta sull’ambiente.”
Oltre a Perlage Winery hanno aderito a CO2alizione Italia: Aboca, Acetificio de Nigris, ADR Center, Antica Erboristeria, Arkage, Beste, CEF Publishing, Chiesi Group, Damiano, Danone Italia, Davines, E’Ambiente, E80, Emsibeth, Enetec, Engine, Erbolario, Erbolario Franchising, Eurotherm, Evogy, Fedabo, Feudi San Gregorio, Fileni, Florim, Garc Ambiente, Garc, Gelit, Grassi, Green Future Project, Gruppo Hera, Gustibus Alimentari, Herbatint, Intexo, Irritec, Jonix, Kerakoll, Lazzerini, Lenet Group, Lundbeck Italia, Mine Studio, Mutti, NATIVA, Nespresso Italiana, NWG Energia, NWG Italia, Onde Alte, Palm, Panino Giusto, Pattern, Fratelli Piacenza, POLIMI Graduate School of Management, Redo, Renovit, Reti, Sales, Save The Duck, Siav, Slowear, SNAM, The ID Factory, ViCook, Way2Global.
Come aderire a CO2alizione Italia
Per aderire a Co2alizione Italia è richiesta la modifica dello statuto entro 12 mesi dalla sottoscrizione dell’impegno con l’inserimento della neutralità climatica tra le finalità d’impresa. A seguire, ogni azienda deve stabilire e rendicontare annualmente azioni e obiettivi concreti rispetto all’impegno preso. Per aderire: www.co2alizione.eco
CO2alizione Italia
Nasce nel 2022 come azione concreta del settore privato all’emergenza climatica, con l’obiettivo di stimolare le imprese all’evoluzione dei propri modelli operativi e di business verso modelli a zero emissioni.
a cura della redazione