Siglato il Protocollo d’Intesa tra Sapienza Università di Roma, Federsanità – Confederazione delle Federsanità Anci regionali e Health City Institute (HCI) volto a promuovere percorsi ed iniziative formative finalizzate alla creazione di capacità professionali e amministrative di gestione della sanità pubblica, di sociologia e psico-sociologia delle comunità, di controllo nella riduzione delle disuguaglianze sociali e di salute, di presa in carico integrata, e di nuovi sistemi di gestione delle cronicità e delle fragilità.
Obiettivo dei percorsi formativi è allineare linguaggi e valorizzare professionalità e competenze di coloro che operano nell’intero sistema dell’assistenza, relativamente allo sviluppo dei servizi alla persona ed alle comunità: dai professionisti delle strutture sanitarie a quelli dei servizi sociali coordinati dagli Enti locali, dai professionisti del terzo settore ai caregiver.
Federsanità, HCI e la Sapienza, attraverso uno o più core curriculum, predisporranno corsi in grado di formare su uno spettro di conoscenze, competenze, abilità che contribuiscano ad aumentare la capacità amministrativa, operativa e gestionale degli enti del servizio sanitario nazionale e degli enti locali al fine di elaborare soluzioni innovative e inclusive in risposta alle modificate istanze di salute e benessere.
“Il protocollo d’intesa siglato con la Sapienza e Federsanità – dichiara Andrea Lenzi, Presidente Health City Institute – si inserisce nel solco di quanto sviluppato in questi ultimi anni da HCI in tema di costruzione e sviluppo di nuove competenze. Il nostro think tank si è cimentato, sin dalla propria nascita, con percorsi di educazione e formazione di cittadini e professionisti.
L’Health City Institute – prosegue Lenzi – ha avviato in quattordici città italiane progetti di studio e ricerca per approfondire il tema dei determinanti di salute nell’Urban Health in questo momento di grande cambiamento del sistema socio-sanitario, conseguente all’emergenza da COVID-19 che i territori hanno sperimentato”.
“È il momento di avere idee chiare e grande determinazione per realizzare un modello diverso di prossimità. Vanno superati steccati culturali, organizzativi e di ordine professionale: la formazione sarà la vera chiave di volta dell’esito del PNRR. Il nostro Ateneo – sottolinea la rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni – è sempre più impegnato nella predisposizione di una formazione che sia maggiormente in linea con le esigenze del mercato del lavoro e della richiesta del Sistema Paese.
Questo è un dovere per tutti gli Atenei del sistema Universitario Nazionale ed ancor più per il più grande Ateneo generalista italiano ed europeo. È in questo contesto – prosegue – che si inserisce anche il recente Protocollo d’Intesa firmato da Sapienza con il Dipartimento della Funzione pubblica volto a definire un piano strategico unico formativo finalizzato al rafforzamento delle conoscenze e delle competenze del personale della Pubblica Amministrazione”.
“Federsanità predisporrà uno schema di necessità formative secondo un approccio multidisciplinare e intersettoriale al fine di formare nuove figure professionali. La grande riforma dell’intera rete dell’assistenza che ci aspetta nei prossimi anni, grazie agli investimenti del PNRR – dichiara Tiziana Frittelli, Presidente Nazionale di Federsanità e Direttore Generale dell’AO San Giovanni Addolorata di Roma – evidenzia infatti la necessità di allineare i linguaggi, integrare le conoscenze e le competenze.
La pandemia ci ha insegnato come collaborare attivamente per portare i servizi a casa delle persone sia la strada per disegnare una nuova stagione che vede nei servizi di prossimità la formula vincente per rispondere ai bisogni di salute delle nostre comunità”.
A coordinare il corso formativo Fabrizio d’Alba, Direttore Generale del Policlinico Universitario Umberto I. “Questo protocollo rappresenta una possibilità “unica” realizzata per i professionisti delle diverse istituzioni – enti locali e aziende sanitarie – ma anche per tutti i soggetti che concorrono alla gestione della salute come care-giver e associazioni, di trovarsi insieme per poter elaborare un bagaglio di competenze comune che permette di acquisire linguaggi comuni.
Possedere competenze comuni e comprendersi e partire da un linguaggio condiviso è prerequisito necessario per lo sviluppo e la realizzazione dei progetti integrati che rappresentano la base della sanità futura. Questo corso lavorerà affinché gli obiettivi degli uni concorrano all’obiettivo più generale rappresentato dal miglioramento della salute. Altro importante valore di queste iniziative è abbattere i muri tra le istituzioni per creare delle consuetudini di conoscenze e comunicazione tra i professionisti della sanità, quelli degli enti locali e del Terzo settore”.
“È il momento di aprire la grande riflessione sul territorio non come spazio geofisico ma come rete dei servizi di prossimità, quindi sanitari e sociosanitari. I Sindaci – commenta Enzo Bianco, Presidente del Consiglio Nazionale ANCI – sono i primi interlocutori dei cittadini e come tali devono essere protagonisti di una grande stagione di riforme che metta la salute al centro di ogni politica di programmazione territoriale. La sinergia tra Anci e Federsanità ci consente di realizzare una visione oggi attuale, urgente e non più rimandabile secondo gli obiettivi del PNRR”.
“Lavorare sinergicamente sulla formazione di chi lavora nella filiera dell’assistenza è la strategia che ci consentirà, in questa fase di ripartenza dopo la pandemia, di governare meglio le fragilità e le criticità che rappresentano il vero banco di prova del futuro del nostro paese.
I Comuni –Roberto Pella, Vice Presidente Vicario di ANCI – assumono, di concerto con tutti gli altri livelli di governo del territorio, un ruolo essenziale per la costruzione delle reti di prossimità. L’universalismo e l’equo accesso ai servizi che il nostro Servizio Sanitario Nazionale deve assicurare per la promozione e la tutela della salute non possono che passare dai territori e dalla centralità del cittadino”.
Federsanità associa le Aziende Sanitarie Locali, Ospedaliere e gli Irccs insieme ai rappresentanti dei Comuni associati alle Anci regionali di riferimento, al fine di promuovere linee di indirizzo, di coordinamento e di supporto delle attività degli enti associati; favorire la più efficace sinergia tra Aziende sanitarie e Comuni per rafforzare la rappresentanza delle Aziende e dei Comuni nei rapporti con lo Stato e le Regioni al fine di concorrere alle decisioni pubbliche in materia sanitaria e sociale; attivare i rapporti ed i confronti necessari con gli Organi dello Stato e delle Regioni, con le istituzioni, le forze politiche e le parti sociali per contribuire allo sviluppo della qualità ed efficacia dei servizi di integrazione sociosanitaria e socioassistenziale nazionale e locale, nonché promuovere iniziative di studio e formazione, con caratteristiche specifiche utili al presente accordo.
Health City Institute (HCI) è un health think tank indipendente, apartitico e no profit, nato come risposta civica all’urgente necessità di studiare i determinanti della salute nelle città ed a tal fine è costituito da un gruppo di professionisti, distintisi nel proprio campo di appartenenza, che lavorano a titolo puramente personale per elaborare proposte attuali, fattive e d’impatto e per individuare le priorità sulle quali agire in tema di salute nelle città e che mettono le proprie competenze al servizio del Paese, delle Istituzioni e dei Comuni.
HCI offre alle Istituzioni: confronto permanente con competenze diversificate (orizzontali, verticali e di sistema) e accesso a best practice comparate e globali. HCI ha, nell’ambito delle sue competenze organizzato e gestito un corso per Health City Manager, attivato in collaborazione con Associazione Nazionale dei Comuni Italiani – ANCI e la Sapienza, legato ad un accordo di programma, e che tale corso, il cui ordinamento didattico è stato depositato nella letteratura internazionale, ha ricevuto un riconoscimento nazionale (finanziamento del Dipartimento per le politiche giovanili) ed internazionale, fra cui l’adozione del parere d’iniziativa “Salute nelle città: bene comune” da parte del Comitato delle Regioni dell’UE (maggio 2017), la G7 – Roma Urban Health Declaration del dicembre 2017 e la Urban Health Declaration (luglio 2021).
Fondata nel 1303, la Sapienza Università di Roma è il più grande Ateneo d’Europa con circa 120.000 tra studentesse e studenti. La sua missione è contribuire allo sviluppo della società della conoscenza attraverso la ricerca, la formazione di eccellenza e di qualità e la cooperazione internazionale. I principali ranking universitari mondiali collocano l’Ateneo ai primi posti in Italia, per la qualità della ricerca e della didattica e per la dimensione internazionale.
La Sapienza ha predisposto recentemente l’ordinamento del corso di Health City Manager, e ha ottenuto l’attivazione di una UNESCO Chair on Urban Health presso il Dipartimento d Medicina Sperimentale, che ha fra i suoi specifici compiti quello di integrare le conoscenze e provvedere all’educazione e formazione in relazione agli aspetti socio-sanitari.
a cura della redazione