E! la distilleria di gin di gran lunga piu’ originale d’ Italia e guarda caso si trova proprio al confine con la nostra Svizzera.
A Cadegliano Viconago, sulle Prealpi varesine tra Luino e Ponte Tresa. Per capirsi, da una parte vedi il lago Maggiore e dall’altra quello di Lugano.
I nostri terreni sono proprio al confine con la Confederazione ci racconta a Milano al Convegno di Identità Golose Attilio Cillario , avvocato penalista che un giorno del 2017 decide con l’ex cliente ( un piccolo incidente amministrativo, niente di efferato!) e amico amministrativo, niente , l’ingegnere Gigi Marazzi incontrato anche lui nella medesima location di diventare maestri distillatori, di gin (sartoriale) e non solo.
La storia in realtà è più complessa e divertente ma inizia grazie alla reciproca passione per il buon bere e la voglia di cimentarsi in nuove avventure dei due Amici/Soci.
Per chi non conosce il prodotto: il gin è l’unico distillato ad avere una “ricetta” e può essere declinato in infinite versioni, dal più secco e austero al più morbido e seducente. ‘ Noi, variando erbe botaniche, spezie e grado alcolico, possiamo modulare ognuna delle sue caratteristiche: partiamo dall’assaggio di alcune nostre ricette per capire su quale tipo di gin lavorare, personalizzandolo poi con le aggiunte, esclusioni, intensificazioni di gusti e profumi richieste dal “cliente” precisa con una punta di orgoglio Gigi Marazzi , si perchè i nostri prodotti sono sartoriali, quindi su misura.
“Il Gin , come anche Vermouth e Amari noi li creiamo, infatti, su misura per i nostri commitenti. Per questo siamo gli unici in Italia a creare questi prodotti.
Ma non solo per l’Italia “ ci dice Cillario.” Vista la vicinanza con la Svizzera noi lavoriamo anche per l’enoteca Vinarte che fa parte dei supermercati Migros di Agno, Locarno, Lugano, Riazzino e Sant’Antonino e al secondo piano del Centro Shopping Serfontana di Morbio Inferiore.
Per loro, che hanno privilegiato il tarassaco e il miele locale come ingredienti caratterizzanti e che vengono anche a portarceli prima della distillazione, produciamo un gin che abbiamo di comune accordo battezzato “GinArte.”
“Distilliamo con un alambicco discontinuo ” di Kai Moller ” in rame da 100 litri, producendo circa 50 litri di gin per ogni distillata, della durata di circa 12 ore.
L’acqua è pura di fonte, perfetta a prova di assaggio. Il sistema di distillazione è London dry vapor infused: non maceriamo spezie e botaniche nell’alcol da grano tenero biologico e kosher, come fanno quasi tutti, ma le mettiamo in cima all’alambicco.
Il vapore di alcol, che passa a bassa temperatura, estrae lentamente tutti gli oli aromatici donando a ogni nostro gin un gusto molto più persistente degli altri” ci spiega Attilio Cillario.
Sono tante le ricette preparate dai due sarti per i propri clienti/committenti che viene agli stessi riservata e non si puo’ replicare come quella di DonGino, frutto della richiesta di Vincenzo Donatiello – sommelier e direttore di sala di Piazza Duomo ad Alba – che cercava un gin secco, da aperitivo oppure quella creata sempre misura per Roberto Costa, l’imprenditore della catena Macellaio RC, che si è messo in mente di realizzare un gin che omaggiasse Genova, la sua città natale. Ed ecco spedire il basilico da Prà a Cillario & Marazzi che gli hanno creato l’ABC Spirito Genovese servito nei locali di Londra, con grande successo.
La passione e l’esperienza hanno spinto la coppia a cimentarsi anche su altri distillati. Come un Vermouth unico, con note amaricanti grazie al raddoppio della dose di China, di assenzio e di scorza di arancia riducendo la quantità di zucchero. O il Cassis prodotto con frutti e foglie di ribes nero Noir de Bourgogne coltivato sui terreni di proprietà adiacenti alla distilleria (anche questo fa la differenza, raccolgono di tutto).
Tra poco, dopo mille affinamenti, Cillario & Marazzi faranno uscire il Bitter Milano (“Così avremo tutti gli ingredienti per un Negroni come si deve” ci racconta , sorridendo Marazzi) e poi chissà.
Intanto, da 7.500 bottiglie all’anno si punta all’obiettivo di 20mila, senza stressarsi sia chiaro. “Tra la ricerca della materia prima, il confronto con i clienti, i test e gli assaggi siamo molto impegnati.
Ma la verità è che ci divertiamo un sacco. È un po’ come giocare al piccolo chimico”, spiega Cillario, con un grande sorriso sornione. Sì, ma con la differenza che qui non rischi di avvelenarti con il risultato dell’esperimento. Caso mai mandi in visibilio gli appassionati..