Siglato oggi il protocollo d’intesa tra Intergruppo Parlamentare Qualità di Vita nelle Città, Sport, Salute e Benessere in ambito urbano, C14+, Health City Institute e Consiglio Nazionale Ordine Psicologi – CNOP, volto a dare ampia attenzione alla promozione della salute nei contesti urbani e nelle città, studiarne ed approfondirne i determinanti e a fare leva su di essi per escogitare strategie per migliorare gli stili di vita e il benessere del cittadino.
Già il Manifesto “La salute nelle città: bene comune”, di cui proprio in questi giorni è stata firmata un’importante revisione, sottolinea l’importanza della dimensione psicologica, dichiarando al punto 1.2 che “le amministrazioni devono impegnarsi nella promozione della salute e del benessere psicologico dei cittadini studiando e monitorando i determinanti della salute specifici del proprio contesto urbano, facendo leva sui punti di forza delle città e riducendo drasticamente i rischi per la salute”.
Il protocollo d’intesa siglato oggi prevede un impegno comune tra parlamentari attivi sui temi del miglioramento della qualità della vita urbana, il network C14+, che raccoglie più di 200 amministrazioni comunali che hanno aderito al Manifesto “La salute nelle città: bene comune” e alle “Città per la salute e il cammino” per promuovere la salute, l’ambiente, il benessere e lo sport nelle città, l’istituto di ricerca e studio Health City Institute e il CNOP, per sviluppare sinergie per il sostegno al benessere psico-fisico delle persone e delle comunità come principio basilare della promozione della salute e come enunciato nei principi fondativi dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Prevede, tra le altre azioni, il favorire l’integrazione tra servizi sanitari, servizi sociali, servizi culturali e ricreativi nelle città, per migliorare la sostenibilità del sistema sanitario, il promuovere l’analisi dei determinanti sociali, economici e ambientali e dei fattori di rischio che hanno un impatto sulla salute nelle città, con il coinvolgimento delle amministrazioni comunali, delle università, degli istituti di ricerca e delle aziende sanitare; il collaborare attivamente per ridurre l’aumento delle vulnerabilità e fragilità psicologiche dovute all’impatto dell’urbanizzazione sugli individui e sulla comunità.
In particolare, con la firma del protocollo d’intesa il “CNOP si impegna a promuovere linee di indirizzo, di coordinamento e di supporto delle attività presso i propri associati e le rappresentanze regionali e favorire la più efficace sinergia tra Psicologi e Comuni per rafforzare lo sviluppo della qualità ed efficacia dei servizi di integrazione sociosanitaria e socioassistenziale nazionale e locale e promuovere iniziative di studio e formazione nel campo dell’Urban Health.”
I partner, reciprocamente tra loro, si impegnano a collaborare per la promozione della salute nelle città come elemento di miglioramento della qualità di vita urbano e dei cittadini e a sostenere programmi di ricerca e studio sui determinanti della salute e azioni e politiche finalizzate alla promozione di percorsi di supporto psicologico in ambito socio-sanitario e socio-assistenziale fortemente orientate ad una nuova concezione della “presa in carico” dei pazienti fragili e vulnerabili basata su prossimità, proattività, personalizzazione, partecipazione.
«Il tema della salute delle città e dei cittadini è centrale da un punto di vista di sanità pubblica, ma non solo.
Il termine “healthy city”, coniato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, descrive, infatti, non una città che ha raggiunto un particolare livello di salute pubblica, ma una città che è conscia dell’importanza della salute come bene collettivo e che, quindi, mette in atto delle politiche chiare per tutelarla e migliorarla», spiega Andrea Lenzi, Presidente di Health City Institute e del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita della Presidenza del Consiglio dei ministri.
«Il bene collettivo – gli fa eco l’On. Roberto Pella, Vicepresidente vicario ANCI e co-Presidente Intergruppo parlamentare “Qualità di vita nelle città” – è un obiettivo da perseguire da parte sia dei cittadini, sia dei Sindaci, degli Amministratori locali e dei dirigenti di sanità pubblica, che devono proporsi come garanti di una sanità equa, facendo sì che la salute della collettività sia considerata un investimento e non solo un costo».
«Come ho avuto più volte modo di sottolineare – dichiara il Sen. Mario Occhiuto, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare Qualità di Vita nelle Città, Segretario VII Commissione del Senato. – è fondamentale promuovere un nuovo concetto di salute come condizione che comprende aspetti psicologici, condizioni naturali, ambientali, climatiche e abitative, la vita lavorativa, economica, sociale e culturale, per sviluppare un contesto urbano che sia salutogenico e non patogeno».
«I Comuni sono chiamati ad attrezzarsi per far fronte a nuove esigenze e richieste di aiuto da parte dei cittadini. Dovranno dotarsi, per questo, di strumenti adeguati al nuovo contesto. La firma di un protocollo con l’Ordine degli psicologi risponde a questa esigenza sociale».
Lo ha sottolineato Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale ANCI, a margine della firma del protocollo d’intesa tra Ordine nazionale degli psicologi, Intergruppo parlamentare ‘Qualità di Vita nelle Città’, C14+ ed Health City Institute.
«Il mondo sta fortunatamente uscendo da una crisi globale legata alla pandemia che ha esacerbato disuguaglianze e vulnerabilità, ma è tuttora nel pieno di un’altra grave crisi, climatica.
Solo coinvolgendo e integrando società civile, istituzioni, esperti di ogni aspetto accademico e scientifico è possibile portare concretamente un cambiamento che veda al centro delle politiche pubbliche la qualità di vita del singolo cittadino», dichiara la Sen. Daniela Sbrollini, Presidente Intergruppo parlamentare Obesità e Diabete e Vicepresidente della X Commissione del Senato.
«Per promuovere la qualità della vita e della salute nelle città è importante tener conto di un approccio di sistema nel quale la psiche è fondamentale. Ci sono evidenze che dimostrano il ruolo dei fattori psicologici nei comportamenti, nelle capacità adattive, di gestione dello stress, su quelle variabili che fanno la differenza nei livelli di salute.
C’è dunque la necessità di considerare questi aspetti nelle strategie di prevenzione e assistenza, sia a livello individuale che collettivo.
Le scelte relative alle politiche per le città, gli ambienti, spazi, infrastrutture, servizi, devono tener conto del ruolo della dimensione psicologica nella vita delle persone e della Comunità. Dobbiamo mettere al centro la logica della promozione: delle risorse adattive, delle competenze di vita, della resilienza.
Non si può pensare a risposte solo riparative ma di prevenzione, e non c’è vera prevenzione senza una promozione delle risorse», conclude David Lazzari, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi.
a cura della redazione