ONIRONAUTICA 2 
Progetto artistico multidisciplinare di Nello Taietti

 

Testi critici di

Roberto Mutti, Andrea Gardenghi e Paolo Cacciato

 

Fondazione Luciana Matalon

Foro Buonaparte 67, Milano

dal 4 al 27 maggio 2023

 

Inaugurazione con obbligo di prenotazione

Giovedì 4 maggio ore 18

 

Orari di apertura MOSTRA

Da martedì a sabato 10-19

 

Date e orari SPETTACOLI
6 maggio 2023 (ore 16:00 e ore 18:00)

13 maggio 2023 (ore 16:00 e ore 18:00)

 

In scena

Nello Taietti – il Sognatore

Daniele Crasti – voce narrante
Serena De Siena – Calliope
Claudia Borri – Erato

Luca Arnaldo Maria Colombo – pianoforte
Eloisa Manera – violino

 

Biglietti

Mostra: ingresso libero con iscrizione all’Associazione Amici della Fondazione (€2)

Spettacolo: €10 con iscrizione all’Associazione Amici della Fondazione (€2)

 

Info e prenotazioni

[email protected] | +39 02878781

Un progetto artistico multidisciplinare che mette insieme modalità espressive differenti tra arte performativa, musica e fotografia, per una riflessione sulla distanza tra sogno e realtà.

“Onironautica 2”, il nuovo progetto di Nello Taietti in programma alla Fondazione Luciana Matalon di Milano dal 4 al 27 maggio, ancora una volta evoca il rapporto che lega l’attività onirica a quella della veglia, ponendo al centro della scena una fotografia che nei colori e nelle atmosfere è legata alla sfera inconscia dell’autore.

Nelle oltre cento fotografie in mostra, così come per quello che accade in scena, lo spettatore prende coscienza di come la realtà “grezza”, che viviamo tutti i giorni, abbia uno strettissimo legame con quella più spirituale e sottile che si palesa quando siamo protagonisti dei “sogni lucidi”, ovvero quando siamo coscienti del fatto di stare sognando durante il sogno.

“Onironautica 2” è un progetto dalla metodologia complessa ma allo stesso tempo fortemente espressiva, dove il linguaggio fotografico introduce alla pièce teatrale svelando l’immaginario onirico del protagonista che racconta, in prima persona, tematiche e drammaticità del contemporaneo che lo influenzano, travolto da pandemia, guerre e catastrofi naturali: un vero e proprio viaggio attraverso i sogni che, inizialmente onirici, si tramutano poco alla volta in veri e propri incubi, intrecciandosi sempre più con le atrocità dei nostri tempi, come se non ci fosse più differenza tra il sogno e la veglia.

 

Andrea Gardenghi: «Nella pratica di Nello Taietti questo mondo perturbante viene incessantemente sottoposto a un esperimento di razionalizzazione; l’autore, a partire dalle proprie visioni oniriche, lavora dunque come un estrattore di immagini, seleziona ciò che del sogno è governabile e lo manipola per esplorarne le coordinate.»

 

Nello Taietti, in scena con due attori e una performer accompagnati da una violinista e un pianista, rivela come la realtà, sempre più affliggente e drammatica, sia capace di sfondare la “porta magica” che protegge i sogni, mettendo in crisi la sua stessa anima che rischia di deteriorarsi, inaridirsi.

Paolo Cacciato: «L’autore usa il mezzo fotografico per giungere in profondità, lasciando materializzare dal proprio inconscio due figure che, pur essendo caratterizzate da forte corporeità, richiamano indiscutibilmente a un livello intellettuale e poetico di ricerca personale, rivolta al mondo dell’arte quale fuga dall’orrore.»

 

Solo grazie all’azione delle Muse Calliope ed Erato, voci del potere della poesia e del corpo, il dolore del protagonista si attenuerà e avrà la possibilità di tornare a vivere, “a pensare col cuore in una forma superiore di coscienza”, portando con sé la speranza di un futuro più roseo, simboleggiato dalla provvidenziale venuta al mondo della neonata Alba.

Autore, regista e fotografo, Nello Taietti riesce a far convivere in perfetto equilibrio espressioni artistiche differenti, con le immagini fotografiche che, come sottolinea Roberto Mutti, «avanzano in dichiarata autonomia ma con un ritmo poetico parallelo a quello della narrazione e della musica. L’obiettivo diventa così complice di una molteplicità di sguardi che nascono da una sintonia stabilita con lo spettatore che si trova a indagare sui corpi, a indovinare le espressioni, a confrontarsi con i più diversi aspetti della realtà. »

 a cura della redazione

Written by giovanni47