2023 ancora positivo per l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione che ottiene un
nuovo record di produzione; si allunga così il trend favorevole che dovrebbe trovare conferma anche nel 2024.

Questo, in sintesi, quanto illustrato da Barbara Colombo, presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, nel corso della consueta conferenza stampa di fine anno tenutasi  oggi presso la Sala Parlamentino del Palazzo Affari ai Giureconsulti di Milano .

All’incontro moderato da Claudia Mastrogiuseppe, HEAD OF COMMUNICATIONS AND EXTERNAL RELATIONS di Ucimu ha partecipato anche Alfredo Mariotti, Direttore Generale Generale di Ucimu che ha poi ,al termine della conferenza, ha conferito il premio Maestro della Meccanica a Franco Gazzarri “per il contributo assicurato con il proprio impegno e la propria professionalità all’evoluzione dell’industria meccanica italiana”.

Come emerge dai dati di preconsuntivo elaborati dal Centro Studi &Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER
PRODURRE, nel 2023, la produzione si è attestata a 7.560 milioni di euro, segnando un incremento del 3,8% rispetto
all’anno precedente.

Il risultato è stato determinato dal buon andamento delle esportazioni cresciute, del 10,3%, a 3.825 milioni di euro.

Il dato di export/produzione è tornato a salire, attestandosi a 50,6%.

Sul fronte estero, secondo l’elaborazione UCIMU sui dati ISTAT, nel periodo gennaio-agosto 2023 (ultimo dato
disponibile), principali mercati di sbocco dell’offerta italiana di settore sono risultati: Stati Uniti (356 milioni di euro,
+26,7%), Germania (217 milioni, +8,8%); Cina (163 milioni, +34%), Francia (138 milioni +32,1%), Polonia (128 milioni, +14,7%).

Le consegne dei costruttori italiani sul mercato interno sono risultate invece in leggera contrazione, fermandosi a
3.735 milioni di euro, il 2% in meno rispetto al 2022.

Consegne e importazioni – queste ultime in calo del 4,5% a 2.385 milioni di euro – hanno risentito della riduzione,
seppur minima, del consumo sceso, del 3%, a 6.120 milioni di euro.

Per il 2024, i costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione si attendono un consolidamento dei risultati
degli ultimi anni: la produzione sarà trainata dalla domanda estera a fronte di una modesta riduzione del consumo
interno.

In particolare, secondo le previsioni elaborate dal Centro Studi UCIMU, nel 2024, la produzione crescerà a 7.595
milioni (+0,5% rispetto al 2023), in virtù dell’incremento registrato dalle esportazioni che si attesteranno a 4.070
milioni di euro (+6,4%).

Le consegne dei costruttori sul mercato interno, si fermeranno a 3.525 milioni (-5,6%), in linea con il calo del
consumo domestico che dovrebbe attestarsi a 5.780 milioni di euro (-5,6%).

Anche le importazioni risentiranno del raffreddamento della domanda di investimenti in Italia, scendendo, del 5,5%, a
2.255 milioni di euro.

Il dato di export/produzione salirà ancora, attestandosi a 53,6%.

Barbara Colombo, presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, ha così commentato: “sebbene siano evidenti i segnali di rallentamento, il 2023 dei costruttori italiani chiude ancora con segno positivo; la produzione made in Italy di settore cresce ancora mettendo a segno un nuovo record grazie ai buoni riscontri che le aziende hanno ottenuto
oltreconfine”.

“Tutto questo significa che, ancora una volta, le nostre imprese hanno saputo riorientare la propria offerta verso aree
dove la domanda è più vivace, vale a dire i mercati esteri. Scongiurato il rischio recessione degli Stati Uniti, a fronte
dell’instabilità geopolitica che ci troviamo a fronteggiare oggi, le imprese italiane sono anzitutto impegnate nel
presidio dei mercati tradizionali: oltre agli Usa, quello dei paesi di Area UE dove, tra l’altro, speriamo nella ripresa della Germania che è, da sempre, partner di primo ordine per la meccanica italiana”.

“A questo proposito – ha puntualizzato Barbara Colombo – abbiamo recentemente presentato al Ministro degli Affari
Esteri e della Cooperazione Internazionale, un piano operativo di attività, per il biennio 2024-2025, tra industrie della
macchina utensile italiana e tedesca, volto a consolidare i rapporti di collaborazione tra i due sistemi industriali leader
mondiali in questo settore”.

Visite reciproche agli stabilimenti produttivi dei due paesi, organizzazione dell’incoming di delegazioni di utilizzatori
tedeschi a imprese italiane e a fiere del settore in Italia, l’organizzazione di un Forum della macchina utensile italiana
in Germania per favorire e stimolare la reciproca conoscenza dei principali player costruttori e utilizzatori dei due
paesi e analisi di mercato sono alcune delle iniziative che costituiscono questo programma.

Sulla scorta delle esperienze passate – ha continuato la presidente – e considerato il valore dell’intervento, riteniamo che questo programma debba essere svolto secondo un modello di collaborazione, anche economica, pubblico-privato.

A fianco delle associazioni di categoria dei rispettivi paesi, per parte italiana, dovrebbero intervenire, a nostro avviso, oltre al MAECI, Sace, Simest, CDP e ICE-Agenzia”.

“Parallelamente a ciò, continua il nostro impegno sul fronte dei mercati più distanti, per geografia e cultura, per i quali
UCIMU ha avviato importanti iniziative a sostegno dell’attività di internazionalizzazione delle imprese. Tra queste sono
le due reti di imprese: ITC in India che ha già alle spalle undici anni di attività e che, in occasione dell’ultima
Convention annuale, a Pune lo scorso novembre, ha chiamato a raccolta oltre un centinaio di partecipanti tra
operatori del settore, utilizzatori, istituzioni e giornalisti; e la neonata IMT, in Vietnam che, operativa da settembre,
nasce con l’obiettivo di sostenere la penetrazione delle imprese retiste nel paese che rappresenta la porta di accesso a
tutto il Sud-Est Asiatico”.

“Sul fronte italiano – ha affermato la presidente Barbara Colombo – la disponibilità ad investire degli utilizzatori locali,
nel 2023, si è sicuramente ridotta. Dopo anni di crescita più che esponenziale la contrazione registrata quest’anno e
quella prevista per l’anno prossimo appaiono comunque accettabili. Si tratta infatti di un graduale ritorno a valori di
normalità dopo l’eccezionalità del biennio precedente. Raccogliamo meno ordini che in passato ma il mercato non è
fermo, tutt’altro: quello italiano resta uno dei più importanti. C’è volontà del manifatturiero del paese di continuare
nel processo di transizione digitale, che è in piena fase di dispiegamento, ma tutti sono in attesa di capire quali
incentivi saranno disponibili a partire dai prossimi mesi”.

“Per tale ragione – ha continuato Barbara Colombo – apprezziamo il lavoro svolto dalle nostre autorità di governo che
hanno ottenuto il via libera da parte della Commissione Europea per finanziare, con il Repower EU, il piano transizione
5.0 che punta sull’abbinata green e digitale, per sostenere lo sviluppo del manifatturiero secondo i criteri di risparmio
energetico, considerando anche il tema, fondamentale, della formazione. Ora attendiamo di vedere la messa a terra
dei provvedimenti che renderanno operativo questo piano”.

“Parallelamente – ha concluso la presidente di UCIMU – al governo chiediamo un intervento di perfezionamento delle
misure 4.0, al fine di estendere l’utilizzo delle stesse ad una platea sempre più ampia di imprese. L’idea è quella di
liberare maggiori risorse per gli investimenti di piccola taglia che, ragionevolmente, sono appannaggio delle aziende
più piccole che, in linea generale, sono state, e sono tuttora, più restie ad intraprendere la transizione digitale.
Consapevoli del fatto che le diponibilità economiche sono scarse, riteniamo utile a questo scopo, l’innalzamento
dell’aliquota del credito di imposta del primo scaglione, ora fissata al 20%, a fronte dell’abbassamento del valore
massimo dell’investimento agevolabile attualmente fissato a 2,5 milioni di euro”.

a cura della redazione

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Written by giovanni47