Susy, Stefania e Laura Porcelli

L’iconica foto che ritrae Gabriel Garcia Marquez, Sergio Leone, Muhammad Alì, 

Robert De Niro e Gianni Minà

Sergio Leone ed Ennio Morricone diventano habitué del locale, passando le serate insieme al compagno d’infanzia Pippo, figlio di Checco. Gianni Minà raccontò di una memorabile cena in cui si ritrovarono insieme da Checco, con Robert De Niro, Muhammad Alì e Gabriel Garcia Marquez, testimonianza unica del ruolo di questo locale nella scena culturale romana e nel jetset della capitale.

Oggi, chi varca la soglia di Checco er Carettiere può ancora respirare quel passato glorioso: le pareti sono tappezzate di fotografie in bianco e nero, scatti che raccontano storie di famiglia, di ospiti illustri e di una Roma che con il tempo è cambiata. Oggi Checco non è solo testimone della storia di questa città, ma è parte viva del suo presente.

Tradizione, famiglia e autentica romanità
Tre generazioni dopo, anche l’anima del ristorante non è cambiata. Le nipoti di Checco, Susy, Stefania, Diomira e Laura, con lo stesso spirito di una volta, accolgono ogni cliente come un amico, con un piatto che sa di casa e un bicchiere di vino versato con il sorriso.

Il menù è un racconto gastronomico di Roma. Dai fritti dorati ai primi piatti simbolo della cucina capitolina. Non mancano i grandi classici come la coda alla vaccinara, la trippa e l’abbacchio al forno, oltre a ricette casalinghe (e spesso dimenticate) come la frittata di patate. E per chi ama il pesce, rigorosamente laziale, la fornitura arriva fresca ogni giorno. Un menù genuino, fatto con materie prime locali e di altissima qualità.

La cacio e pepe di Checco er Carettiere

E poi c’è il vino, che da sempre è il cuore pulsante del ristorante: oltre 300 etichette italiane, con un posto d’onore per i vini laziali, proprio come avrebbe voluto Checco. Oggi la carta si arricchisce anche di una selezione di vini naturali, segno che Checco è un locale che sa evolversi e venire incontro ai gusti di un cliente che cambia.

Novant’anni e un futuro ancora da scrivere
In una Trastevere che da quartiere popolare è diventata meta turistica, dove i romani si fanno sempre più rari, Checco è rimasto un punto fermo, custode della buona cucina romana.

Dopo novant’anni e tre generazioni, il futuro è già in movimento: Michela, figlia di Stefania, oggi affianca la madre e le zie nella gestione del ristorante, pronta a scrivere il prossimo capitolo di questa storia, con lo stesso amore e la stessa dedizione di chi l’ha preceduta. Perché tornare in posti come questo, che raccontano l’identità della Città Eterna, è un lusso da preservare.

 

La sala di Checco er Carettiere

Un compleanno importante, per un locale che significa tanto per tutti: per chi lo frequenta da una vita, per chi da bambino vi entrava per mano ai nonni e che oggi, da nonno a sua volta, porta qui i suoi nipoti. Ma lo è anche per chi ci entra per la prima volta, scoprendo subito di essere nel posto giusto. Perché da Checco, non si è mai semplici clienti: si è parte di una storia, si è parte di una famiglia. 

Buon compleanno, Checco er Carettiere!

a cura della redazione

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Written by giovanni47

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