Una grande festa campestre alla Fattoria del Colle di Trequanda con tanto di benedizione del Vescovo di Montepulciano – Chiusi – Pienza, Stefano Manetti, un suggestivo “dejeuner sur l’herbe” a base di pietanze tipiche valdorciane accompagnate da Brunello, Chianti Superiore, Supertuscan e Orcia per festeggiare la nuova casa di Cenerentola, vino storico della produzione di Donatella Cinelli Colombini.
Un ambiente ad alto tasso di emozione, sotterraneo, destinato all’affinamento dei vini in bottiglia progettato dall’Architetto Silvia Nucci dello Studio Luigi Rocchi, nel quale la temperatura deve rimanere costante e in cui hanno trovato posto le pupitre per il remuage manuale del Brut Rosé Metodo Classico ottenuto da uve di Sangiovese.
Accanto un suggestivo murale dipinto dalla pittrice Silvia Argilli che racconta l’amore fra Sangiovese e Foglia Tonda, da cui nasce il vino Cenerentola DOC Orcia. In questo magico mondo del vino, la Cenerentola DOC Orcia come la giovane della fiaba, si trasforma in principessa e trova il suo posto in un castello incantato che di notte si illumina.
Uno spazio nuovo, che si presenta sabato 26 giugno per la prima volta al mondo, al termine di un importante lavoro di ampliamento e restauro che trasforma la Fattoria del Colle in una wine destination per appassionati alla ricerca di esperienze e assaggi indimenticabili.
“Un progetto che per noi è doppiamente importante perché rappresenta la ripartenza e la rinascita dopo i lunghi mesi di restrizioni – spiega Donatella Cinelli Colombini – che hanno tenuto lontani i flussi turistici dalle nostre belle destinazioni. Il turismo enogastronomico è una voce sempre più strategica per l’economia del nostro Paese e sarà importante, soprattutto di fronte ad una crescente richiesta di esperienze autentiche, natura e sicurezza, riuscire a organizzare le nostre cantine con proposte originali e capaci di arricchire i viaggiatori di conoscenze e emozioni”.
Un importante restyling dunque, che ha dato alla cantina una maggiore funzionalità e accresciuto l’atmosfera di magia che in essa già si respirava. Per l’esterno della nuova struttura, Donatella Cinelli Colombini ha chiesto ai progettisti di ispirarsi a ciò che vedevano intorno a loro: il risultato è stata una riproduzione in metallo dei boschi di querce circostanti la Fattoria, nella loro veste invernale spoglia, che si inerpica verso il cielo.
A disegnarli come silhouette di corten è stata l’Architetto Elisa Boldi di Coima, che li ha immaginati ritagliati a laser su lastre di ferro, lasciate poi ad arrugginire affinché riproducessero il colore naturale degli alberi per poi rivestirne il perimetro esterno e la terrazza panoramica. Le silhouette di quercia hanno quindi contribuito a creare una soluzione di continuità tra il nuovo edificio e la preesistente struttura con la tinaia, la zona di imbottigliamento ed una casa contadina del secolo scorso che oggi ospita una sala immersiva, con le library delle bottiglie antiquarie e un impianto di immagini, suoni e luci che insegna ai wine lovers ad “ascoltare le vigne”.
In quest’ultima, si rivive ciò che avviene nei diversi momenti della giornata e nei diversi mesi dell’anno con assoluta autenticità, senza filtri, ritocchi o attori: dopo una piccola sosta i visitatori rivedono le stesse immagini senza i suoni autentici ma ascoltando le Quattro stagioni di Vivaldi e vengono invitati a percepire la natura e il lavoro dei vignaioli, con tutti i sensi.
Nel piccolo borgo che ospita la Fattoria del Colle – nei cui sotterranei sono custodite gelosamente botti e tonneau di rovere francese e, nella parte più profonda corrispondente ad un eremo medievale, le prime annate del Brunello prodotto nella sua cantina di Montalcino Casato Prime Donne – i wine lovers trovano a cornice della nuova cantina, una location di charme con centro benessere ed un paesaggio sconfinato di vigneti, oliveti e riserve di tartufi bianchi.
In questo contesto, li aspettano wine experience in cantina, spesso con degustazioni itineranti, lezioni di cucina sulle ricette tipiche senesi, trekking nei vigneti e la possibilità di trasformarsi in enologo per un giorno realizzando il proprio Supertuscan, da portarsi a casa e condividere con i propri cari.
a cura della redazione