Una patatina fritta non vale l’altra.
Le più elaborate e costose al mondo le potete gustare nel ristorante newyorkese Serendipity3: patate della varietà Chipperbec scottate in aceto di Champagne, fritte per ben tre volte, e servite con pecorino senese e tartufo nero italiano e una Salsa Mornay con latte, burro al tartufo nero e raclette di gruviera al tartufo e persino un tocco di polvere d’oro alimentare.
Il tutto per la modica cifra di 200 dollari a porzione. Si spera più abbondante di quella suggerita come ideale da un nutrizionista dell’Università di Harvard, secondo cui il piatto principale dovrebbe essere accompagnato da un’insalata e sole sei patatine.
Ma nemmeno così generosa come quella cucinata in occasione di un evento organizzato a Gujarat, in India, nel 2018, che con i suoi 659 kg detiene il primato di piatto più grande mai realizzato di patatine fritte.
Una quantità che sarebbe degna della padella più grande del mondo, 20 quintali di peso per 4,30 metri di diametro, 13,50 metri di circonferenza, 7 metri di manico, 11,30 metri di lunghezza totale.
Realizzata con il contributo di Friol, permette di friggere due quintali di pesce all’ora, per questo è la protagonista delle sagre del pesce più famose d’Italia, sempre in tour da nord a sud (Friol – Fritto in piazza).
Chissà invece qual è l’alleato segreto di Zohaib Hussain che è riuscito a confezionare ben cinque porzioni di patatine fritte nel fast food di famiglia a Cardiff in soli 40,13 secondi, entrando a pieno diritto nel Guinness World Record?
Quale miglior circostanza della giornata mondiale delle patatine fritte per mettervi alla prova e cucinare una frittura da veri chef? Questa ghiotta ricorrenza si celebra il 13 luglio negli Usa e in molti altri stati, Italia inclusa, e per l’occasione l’olio Friol ricorda che per un fritto a regola d’arte non si può lasciare nulla al caso. Vietato, dunque, improvvisare.
Innanzitutto, per un successo assicurato, puntate sull’olio giusto. Friol è in grado di resistere alle alte temperature sino a 230° senza rilasciare cattivi odori e conservando tutto il sapore originale dei cibi, dando il meglio di sé in ogni situazione e garantendo grandi prestazioni sia per le piccole fritture che per quelle da record.
Cambiatelo ad ogni nuova frittura e siate generosi nelle quantità: l’olio deve ricoprire totalmente i cibi.
Usate una padella possibilmente in ferro puro al 99%, aspettate che l’olio raggiunga una temperatura di circa 180 °C e poi immergete pochi cibi per volta, in modo che siano liberi di “nuotare” comodamente.
L’ultimo irrinunciabile passaggio? Scolate il fritto, salatelo quando è ancora caldo e… buon appetito!
a cura della redazione